Salvati dall’inferno con la preghiera – Stabat Mater

Nel suo libro Glorie di Maria, Sant’Alfonso Maria Liguori racconta una storia impressionante sulla potenza di una delle più belle preghiere mai scritte, lo Stabat Mater, una preghiera alla Madre Addolorata.

Nella città di Cesena, nella bella Emilia-Romagna, nell’Italia settentrionale, vivevano due uomini che erano grandi amici. Uno di loro, Bartolomeo, nonostante la sua malvagità, aveva acquisito (probabilmente da giovane) l’abitudine di recitare ogni giorno lo Stabat Mater in onore dei dolori di Maria.

Un giorno, mentre recitava questa preghiera, ebbe improvvisamente una visione in cui lui e il suo amico erano immersi in un lago di fuoco. Poi vide la Madre che, prendendolo per mano, lo tirò fuori dal pozzo di fuoco, dicendogli: “Per la preghiera che mi dicevi ogni giorno, ho pregato mio Figlio per te. Egli è pronto a perdonarti, se tu sei pronto a chiedere il suo perdono”

Poi la visione svanì.

Poco dopo, Bartolomeo ricevette la terribile notizia che il suo amico era stato ucciso. Lasciandosi alle spalle il mondo e tutte le sue tentazioni, Bartolomeo entrò nell’ordine dei Cappuccini, condusse una vita di austerità e di virtù e morì da santo.


Lo stabat mater

Sulla croce, al suo posto,
stava la Madre addolorata e piangente,
vicina a Gesù fino all’ultimo.

Attraverso il suo cuore, condivideva il suo dolore,
sopportava tutta la sua amara angoscia
ora che finalmente la spada era passata.

Ahimè, quale triste e dolorosa angoscia
era quella Madre benedettissima
dell’Unigenito!

Cristo in alto pende nel tormento,
lei in basso vede i dolori
del suo morente e glorioso Figlio.

C’è forse qualcuno che non piangerebbe,
sopraffatto da miserie così profonde,
cara Madre di Cristo da vedere?

Può il cuore umano astenersi
dal partecipare al suo dolore,
al dolore di quella Madre indicibile?

Livido, schernito, maledetto, profanato,
ecco il suo tenero Bambino,
tutto lacerato da flagelli sanguinosi.

Per i peccati della sua stessa nazione,
lo vide appeso nella desolazione,
finché non mandò il suo spirito.

O dolce Madre, fonte d’amore!
Tocca il mio spirito dall’alto,
fa’ che il mio cuore si accordi con Te.

Fammi sentire come Tu hai sentito;
fa’ che la mia anima risplenda e si sciolga
con l’amore di Cristo, mio Signore.

Santa Madre! trafiggimi,
nel mio cuore si rinnova ogni ferita
del mio Salvatore crocifisso.

Fammi condividere con te il suo dolore,
che per tutti i nostri peccati fu immolato,
che per me morì tra i tormenti.

Lascia che io mescoli le lacrime con Te,
piangendo per Colui che ha pianto per me,
per tutti i giorni che vivrò.

Presso la Croce con Te rimanere,
lì con Te piangere e pregare,
è tutto ciò che ti chiedo di darmi.

Vergine benedetta di tutte le vergini!
ascolta la mia tenera petizione:
fammi condividere il tuo dolore divino;
fammi, fino al mio ultimo respiro,
portare nel mio corpo la morte
di quel tuo Figlio morente.

Ferita con tutte le sue ferite,
immergi la mia anima fino a farla svenire,
nel suo stesso Sangue lontano;
sii per me, o Vergine, vicina,
affinché non bruci e muoia tra le fiamme,
nel suo terribile giorno del giudizio.

Cristo, quando mi chiamerai via,
fa’ che la Tua Madre sia il mio rifugio,
che la Tua Croce sia la mia vittoria;
mentre il mio corpo qui decade,
fa’ che la mia anima lodi la Tua bontà,
al sicuro in Paradiso con Te. Amén