Festa 13 maggio

Giovanni nacque a Nicopoli in Armenia nel 454 da una famiglia nobile e virtuosa. Insolitamente devoto fin dall’infanzia, Giovanni non seguì le carriere popolari della sua famiglia; invece, dopo la morte dei genitori, fu divinamente ispirato a costruire un monastero dove visse con altri dieci giovani, facendo la vita dei monaci.

Sotto la sua guida, essi condussero una vita dedita al lavoro e alla pietà, guadagnandosi una reputazione di leadership e santità. Per questo motivo, l’arcivescovo di Sabaste fu spinto a consacrare Giovanni come vescovo di Colonia in Armenia alla giovane età di ventotto anni.

Pur sentendosi inadeguato e indegno della carica, Giovanni accettò l’incarico con umiltà e governò la sua diocesi per nove anni prima di decidere di dimettersi e realizzare il suo desiderio di vivere una vita di clausura. Trovò così la strada per Gerusalemme.

San Giovanni il Silenzioso

Una notte, mentre pregava, Giovanni ebbe una visione in cui fu guidato al monastero di San Sabas e lì il pellegrino ottenne il permesso di abitare in un eremo solitario per perseguire una contemplazione ininterrotta.

Tale era la sua santità che dopo quattro anni, senza aver rivelato a nessuno di essere stato vescovo, e volendo San Sabas ordinare Giovanni agli ordini sacri, l’abate lo presentò al patriarca Elia di Gerusalemme. Tuttavia, al suo arrivo al Calvario, Giovanni chiese un’udienza privata con il patriarca e rivelò il suo segreto a lungo custodito. Venuto a conoscenza della sua precedente consacrazione, San Sabas rimase scioccato e rimproverò Giovanni per averglielo nascosto. Imbarazzato per essere stato scoperto, Giovanni desiderava fuggire dal monastero.

Tuttavia, San Saba riuscì a convincerlo a rimanere promettendogli di mantenere il suo segreto. Giovanni continuò quindi a risiedere nella sua cella per altri quattro anni, senza parlare con nessuno se non con chi gli portava i suoi bisogni.

Nel 503, i disordini, causati da alcuni membri dirompenti della comunità, si scatenarono nel chiostro e San Saba fu costretto a lasciare il suo monastero; di conseguenza, anche Giovanni decise di andarsene e si recò in un vicino deserto dove visse in preghiera, mortificazione e silenzio per sei anni. Solo quando San Saba fu finalmente restituito alla sua comunità, riuscì a convincere anche Giovanni a tornare. Tuttavia, abituatosi a conversare da solo con Dio, Giovanni non trovò altro che il vuoto in tutto il resto.

Perseguendo ancora una volta la propria oscurità e umiltà, si ritirò nella sua precedente cella solitaria e rimase in quella dimora per altri quarant’anni. Durante questo periodo, non rifiutò mai nessuno di coloro che si rivolgevano a lui per ricevere istruzioni e consigli. Uno di questi che Giovanni istruì fu un sedicenne di nome Cirillo, che in seguito scrisse la vita di Giovanni.

Giovanni morì nel 558 all’età di centoquattro anni – aveva vissuto in solitudine per settantasei anni, interrotti solo dai nove anni del suo episcopato come vescovo di Colonia.