Festa 30 maggio

La storia di Giovanna d’Arco è a dir poco straordinaria. Nata a Domremy, nella Champagne, nel 1412, era una contadina che ricevette dall’alto la missione di guidare militarmente la Francia contro gli invasori inglesi.

Il padre di Giovanna era Jacques D’Arc, un contadino di un certo livello, e la madre una donna gentile e amorevole. Nel 1415, quando Giovanna aveva tre anni, il re inglese Enrico V, approfittando di una guerra civile tra i duchi di Orléans e di Borgogna, invase la Normandia e rivendicò diverse città. Le cose andavano di male in peggio per la Francia quando, nel villaggio di Domremy, Dio iniziò a mettere in moto una soluzione inaspettata.

Giovanna d'Arco - visioni di San Michele e delle Sante. Caterina e Margherita

All’età di tredici anni, Giovanna iniziò a ricevere visioni da San Michele e dalle Ss. Nel 1428, quando aveva circa sedici anni, i santi insistettero affinché Giovanna si recasse da Carlo VII, l’inefficace erede al trono, e le offrissero di guidare un esercito con l’obiettivo di respingere gli inglesi e incoronarlo re. La ragazza, spaventata, resistette, ma alla fine agì assicurandogli che la sua straordinaria chiamata “era la volontà di Dio”

Giovanna convinse uno zio a portarla nel vicino villaggio di Vaucouleurs dal comandante, Robert de Baudricourt. All’inizio Baudricourt e il suo seguito risero della fanciulla, ma quando Giovanna annunciò che la città di Orléans era appena caduta nelle mani degli inglesi, e il fatto fu poi verificato, l’ilarità si trasformò in rispetto.

Accompagnata da soldati rispettosi e vestita con abiti maschili per la sua protezione personale, Giovanna si recò alla corte di Carlo VII che, volendo mettere alla prova la fanciulla veggente, si nascose tra i suoi cortigiani. Ma Giovanna lo scelse rapidamente e fugò un dubbio intimo che aveva segretamente pregato sulla sua legittimità come vero figlio del re di Francia, Carlo VI.

Infine, dopo una lunga relazione e un dibattito, Giovanna ricevette un’armatura, una spada e uno stendardo d’oro bianco con i nomi di Gesù e Maria, e un’immagine di Dio Padre e degli angeli che le offrirono un Fleur de Lys, simbolo della Francia.

In compagnia del duca d’Orléans, di altri nobili francesi e dei loro eserciti, liberò la città assediata di Orléans. Tra lo stupore di tutti, Giovanna si dimostrò un’efficace generale e stratega, anche se non uccise mai personalmente un uomo.

Dopo altre vittorie, con il suo esercito accompagnò il riluttante principe a Reims, dove fu incoronato trionfalmente. Ma dopo l’incoronazione, il debole re iniziò a contrattare con Giovanna e alla fine fallì e la abbandonò.

In una scaramuccia fuori dalla città di Compiègne, fu fatta prigioniera e portata a Rouen, dove subì un infame “processo” condotto da un vescovo, Pierre Cauchon, che cercava il favore degli inglesi. Subì una lunga e dolorosa prigionia, fu infine bollata come eretica e maga e condannata al rogo. Aveva diciannove anni

e sostenne fino alla fine che le sue “voci” non l’avevano ingannata. La sua ultima parola rantolante fu “Gesù!”. Anche se le fiamme consumarono il suo corpo verginale, il suo cuore non bruciò mai.

Ciò che Giovanna aveva iniziato, altri lo continuarono e la Francia fu finalmente liberata.

Ventitré anni dopo la sua morte, la madre e i fratelli di Giovanna si appellarono a Papa Callisto III per un nuovo processo. Il 7 luglio 1456, questo nuovo processo diede piena ragione alla “Pulzella d’Orléans”.

Giovanna fu canonizzata il 16 maggio 1920.