Festa 27 maggio

Un giorno, si racconta, Gregorio stava passeggiando nel mercato romano degli schiavi quando vide tre bambini biondi e dai capelli d’oro. Chiese la loro nazionalità e gli fu risposto che erano anglosassoni. “Hanno un bel nome”, disse Gregorio, “perché hanno un viso angelico”. Chiese da dove venissero e quando gli fu detto “De Ire”, esclamò: “De ira (dall’ira), sì, in verità, saranno salvati dall’ira di Dio e chiamati alla misericordia di Cristo. Come si chiama il re di quel Paese?” “A lei”. “Allora l’Alleluia deve essere cantato nella terra di Aella”

Questo breve incontro nel Foro Romano tra il monaco Gregorio – poi Papa San Gregorio Magno – e i giovani inglesi seminò in lui un tale desiderio di evangelizzare l’Inghilterra che, ottenuta la benedizione di Papa Pelagio, si mise subito in viaggio con alcuni compagni monaci. . Questo ardente desiderio missionario, tuttavia, non sarà realizzato da lui stesso, ma da un altro.

Sant'Agostino di Canterbury

Agostino era priore di un monastero benedettino nella Città Eterna quando papa San Gregorio Magno chiese a lui e ad altri trenta monaci di occuparsi dell’evangelizzazione dell’Inghilterra, un progetto che stava molto a cuore al pontefice.

L’Inghilterra era stata cristianizzata prima del VII secolo, ma l’invasione sassone aveva spinto gli anglo-cristiani alla clandestinità.

Mentre Agostino e i suoi compagni si dirigevano verso l’isola, sentirono così tante storie sulla crudeltà dei loro futuri ospiti che, una volta giunti in Francia, decisero di tornare a Roma. Ma Papa Gregorio, che aveva sentito dire il contrario, compreso il fatto che il re Etelberto aveva sposato la principessa cristiano-francese Bertha, rispettando la sua religione, insistette perché la missione fosse portata a termine.

Arrivato in Inghilterra, il re Etelberto ricevette effettivamente i monaci con rispetto e permise loro di predicare. Nel 597 il re accettò il battesimo e, sebbene, a differenza di altri sovrani dell’epoca, lasciasse libertà di scelta al suo popolo, iniziarono le conversioni.

Agostino fu consacrato vescovo degli Inglesi e governò con saggezza, evitando accuratamente le pratiche pagane prevalenti, cristianizzando gli antichi templi e mantenendo alcune feste come ricorrenze di santi cristiani.

Il santo prelato ebbe più successo con i pagani che con gli antichi cristiani che si erano rifugiati in Cornovaglia e nel Galles. Questi ultimi si erano un po’ allontanati dagli insegnamenti di Roma e, sebbene Agostino li incontrasse più volte per cercare di riportarli indietro, non riuscivano a perdonare i loro conquistatori sassoni e optavano per l’amarezza e l’isolamento.

Sant’Agostino fu primate d’Inghilterra per soli otto anni e morì nel maggio del 605.