Festa del 2 aprile

Nati a Paola, una piccola città della Calabria, i genitori di Francesco erano persone umili e laboriose, dedite al servizio di Dio. Senza figli dopo diversi anni di matrimonio, la coppia pregava ardentemente per un maschio e quando finalmente nacque un bambino, i genitori, riconoscenti, lo chiamarono Francesco, come il Poverello di Assisi.

All’età di tredici anni, Francesco fu messo nel convento francescano di S. Marco, dove imparò a leggere e iniziò a condurre la vita austera che avrebbe poi vissuto.

San Francesco di Paola

Due anni dopo, dopo un pellegrinaggio ad Assisi e a Roma, e con il consenso dei genitori, Francesco si ritirò in un luogo remoto in riva al mare dove visse in una grotta. Prima dei vent’anni, fu raggiunto da altri due che cercavano anch’essi una vita di preghiera in solitudine. Con l’aiuto di alcuni vicini, furono costruite tre celle e una cappella dove si cantavano le lodi divine.

Diciassette anni dopo, con l’approvazione del vescovo di Cosenza, furono costruiti sul posto una chiesa e un monastero. Gli eremiti erano così amati dal popolo che tutta la campagna si unì ai lavori.

Penitenza, carità, umiltà. Questa trinità costituì la base del governo di Francesco di Paola, che fu particolarmente austero. Oltre ai voti di obbedienza, povertà e castità, ne impose un quarto che li obbligava a osservare una Quaresima perpetua, astenendosi non solo dalla carne, ma anche dalle uova e dai latticini.[La comunità ricevette l’approvazione papale nel 1474 e nel 1492, da Eremiti di San Francesco d’Assisi, diventarono “Minimi”, per il desiderio del loro fondatore di essere conosciuti come i più piccoli (minim) nel regno di Dio.

Francesco di Paola divenne universalmente riconosciuto come operatore di meraviglie e profeta. Nel 1481, il re Luigi XI di Francia, che stava lentamente morendo, inviò un messaggero al santo pregandolo di affrettarsi in Francia per curarlo. Francesco accondiscese solo all’ordine del Santo Padre, al quale il monarca si appellò infine.

Re Luigi XI di Francia in ginocchio davanti a San Francesco di Paola

Alla corte francese il re si inginocchiò davanti all’umile eremita implorando la sua guarigione. Francesco spiegò che la vita dei re è nelle mani di Dio e ha i suoi limiti; la preghiera deve essere rivolta a Dio. Alla fine, cambiato nel cuore, il re morì rassegnato tra le braccia del santo. In segno di gratitudine, suo figlio, Carlo VIII, divenne un grande patrono dell’Ordine.

Francesco trascorse venticinque anni in Francia, dove morì il Venerdì Santo del 1507 all’età di novantuno anni. Fu canonizzato nel 1519.