Festa del 5 marzo

Il 15 agosto 1654 sull’isola d’Ischia, al largo di Napoli, nasce un bambino da una coppia esemplare e benestante, Giuseppe e Laura Calosirto. Battezzato lo stesso giorno, al nuovo arrivato viene dato il nome di Carlo Caetano.

Carlo, uno dei sette figli, cinque dei quali entreranno in religione, mostra precocemente segni di ricerca della santità, che la sua famiglia riconosce e rispetta.

All’età di sedici anni Carlo ha un colloquio con il superiore del convento francescano di Santa Lucia del Monte a Napoli. Scorgendo una grande vocazione, il superiore lo accolse nonostante la sua giovane età. Il nuovo novizio non deluse i suoi superiori al punto che a ventuno anni, non ancora sacerdote, fu nominato superiore di un nuovo monastero in Piemonte.

Immagine: San Giovanni Giuseppe della Croce

Sebbene desiderasse rimanere diacono come il suo fondatore, San Francesco d’Assisi, i suoi superiori insistettero perché fosse ordinato, e così fu nel 1677. Nonostante la giovane età e l’innocenza, si dimostrò un confessore eccezionale e perspicace.

Padre Giovanni Giuseppe trascorse la sua vita al servizio del suo ordine a volte come superiore, a volte come maestro dei novizi, sempre come amorevole, equilibrato e saggio direttore di anime.

In un periodo di grande aridità della sua vita, fu confortato dalla visione di un fratello defunto che lo rassicurò sulla sua condizione. Dopo questo episodio, P. Giovanni Giuseppe cominciò a dimostrare i poteri di un operatore di meraviglie, con guarigioni miracolose e la moltiplicazione del cibo per la casa. [La sua fama si diffuse così rapidamente che, quando tornò a Ischia per visitare la madre morente, la sua gente lo acclamò come un santo.

Nel 1722, P. Giovanni Giuseppe fu l’arbitro saggio e discreto in un grande conflitto sorto sulla gestione del suo ordine.

Avvertito della sua morte, ne parlò apertamente a coloro che lo circondavano, ma continuò a svolgere i suoi compiti. Il 1° marzo 1734 fu colpito da un attacco di apoplessia e morì cinque giorni dopo. Quasi subito la sua tomba divenne un luogo di pellegrinaggio. Fu canonizzato nel 1839.