Festa 5 novembre

La futura badessa nacque da genitori devoti a Soissons, in Francia, nella prima metà del VII secolo. Fin da piccola fu attratta da Dio e decise di rinunciare al mondo per cercare le verità eterne. In questo proposito fu incoraggiata da Sant’Ouen, vescovo di Rouen. Con il consenso e l’appoggio dei genitori, entrò nel monastero di Jouarre, vicino alla città di Meaux, da poco fondato sotto la guida di San Colombano.

Immagine: Santa Bertilla

Qui fu educata alla più rigorosa pratica della perfezione monastica e divenne un modello di perfetta obbedienza e pietà. Si fece notare anche per la sua prudenza e il suo tatto, e a sua volta fu incaricata dei doveri dell’ospitalità, dell’assistenza ai malati e agli infermi, e della cura dei bambini cresciuti nel monastero.


Rianimare una compagna monaca

Bertilla, tuttavia, aveva anche un temperamento molto forte con un grave difetto: l’irascibilità. Il suo biografo dell’VIII secolo racconta il seguente episodio della vita della santa:

“Una volta, quando una sorella in difficoltà gli rivolse parole di rabbia, Bertilla invocò il giudizio divino su di lei. Sebbene la colpa fosse stata perdonata, Bertilla rimase turbata dalla sua maledizione. Poi la sorella morì inaspettatamente, soffocata dall’asma. Non avendo sentito il segnale di sepoltura, Bertilla chiese il motivo di quel forte coro di salmi. Quando seppe della morte della sorella, tremò di paura. Si precipitò sul luogo dove giaceva il corpo senza vita e con grande fede pose la mano sul petto della suora morta. Bertilla ordinò all’anima che se ne andava, attraverso Gesù Cristo, il Figlio di Dio, di non andarsene, ma prima di parlare con Lui, di perdonare la sua rabbia contro di lei. E Dio permise allo spirito che aveva lasciato il corpo di tornare nel cadavere. Con grande stupore di tutti, il cadavere risorto trasse un profondo respiro.

Guardando la serva di Dio, disse: “Che cosa hai fatto, sorella, perché mi hai tolto dalla via della luce?”

– Ti prego, sorella”, disse Bertilla con umiltà, “dammi parole di perdono, perché una volta ti ho maledetto quando il tuo spirito era turbato”

“Che Dio ti perdoni”, disse la suora. “Ora non porto alcun risentimento nel mio cuore contro di te e ti voglio bene. Pregate Dio per me, lasciatemi andare in pace e non trattenetemi. Perché sono pronta per il cammino luminoso e ora non posso iniziare senza il tuo permesso”.

“Vai, dunque, nella pace di Cristo”, disse Bertilla, “e prega per me, cara sorella”.


Abbazia di Notre-Dame-des-Chelles

Quando Santa Batilde, moglie del re Clodoveo II, fondò l’abbazia benedettina di Notre-Dame-des-Chelles intorno al 658, Bertilla ne divenne la prima badessa. Governò l’abbazia con austerità e virtù, attirando molti con il suo esempio. La stessa santa regina si ritirò a Chelles nel 664 e vi morì nel 680. Attratta dalle notizie della santa badessa, si unì a lei anche Hereswitha, sorella di santa Hilda e vedova del re degli Angli orientali.

Dopo aver servito come badessa di Chelles per quarantasei anni, durante i quali la sua reputazione di umiltà e dolcezza si diffuse ampiamente, Bertilla morì intorno al 705.