Festa 12 aprile

Alferio nacque nel 930 dalla famiglia dei Pappacarboni, discendente dagli antichi principi di Lombardia.

Nel 1002, all’età di settantadue anni, Alferio fu inviato in Francia da Guimaro, duca di Salerno, come ambasciatore alla corte del re Enrico II. Ammalatosi gravemente durante il viaggio, prima di attraversare le Alpi si rifugiò nel monastero di San Michele della Chiusa.

San Alferio della Cava

Mentre il resto della delegazione proseguiva il viaggio, Alferio rimase affidato alle cure dei monaci e promise di entrare nella vita religiosa se fosse guarito. Quando guarì, entrò nell’abbazia di Cluny sotto il grande sant’Odilo. Pochi anni dopo, fu chiamato dal duca Guimaro che desiderava che Alferius riformasse i monasteri del suo principato.

Sentendosi inadatto al compito, Alferius si ritirò in un luogo isolato sulle montagne a nord-ovest di Salerno. Lì, dopo qualche tempo, molti cercarono di unirsi a lui, ma inizialmente accettò solo dodici discepoli. Da questo primo nucleo si sviluppò la famosa Abbazia della Trinità della Cava, che divenne il principale centro della riforma monastica del suo tempo. Si ispirò all’Abbazia di Cluny e il Duca di Salerno ne divenne il più grande mecenate e benefattore.

Si dice che Alferio sia vissuto fino alla grande età di 120 anni. Solo pochi anni dopo la sua morte, nell’Italia meridionale e in Sicilia c’erano 30 abbazie dipendenti dall’Abbazia della Trinità della Cava e 3000 monaci. I primi quattro abati sono santi canonizzati e otto dei suoi immediati successori sono stati beatificati.

Uno dei discepoli del Santo fu Desiderio, che divenne il beato Papa Vittore III.