Festa 11 agosto

Una volta, durante un attacco nemico ad Assisi, i feroci saraceni invasero San Damiano, entrando nei confini del monastero e persino nel chiostro stesso.

Dipinto dei Saraceni che assediano la città di San Damiano

Svenendo per il terrore, con la voce tremante per la paura, gridarono alla loro Madre, Santa Chiara. Ciò che accadde in seguito fu riportato dal frate francescano Tommaso da Celano:

“Santa Chiara, con cuore impavido, ordinò che fosse condotta, malata com’era, dal nemico, preceduta da un cofanetto d’argento e d’avorio in cui era custodito con grande devozione il corpo del Santo dei santi.

E prostrandosi davanti al Signore, parlò con le lacrime agli occhi al suo Cristo:

‘Ecco, mio Signore, è possibile che Tu voglia consegnare nelle mani dei pagani le Tue ancelle indifese, che ho istruito per amore Tuo? Ti prego, Signore, proteggi queste tue ancelle che ora non posso salvare da sola”

Improvvisamente una voce infantile le risuonò nelle orecchie dal tabernacolo:

“Ti proteggerò sempre!”

“Mio Signore” aggiunse, “se è tua volontà, proteggi anche questa città che è sostenuta dal tuo amore”.

Cristo rispose: “Dovrà attraversare delle prove, ma sarà difesa dalla mia protezione”

Allora la vergine, sollevando il volto bagnato di lacrime, consolò le sorelle:

Vi assicuro, figlie, che non subirete alcun male; abbiate solo fede in Cristo”.

Vedendo il coraggio delle sorelle, i Saraceni presero il volo e fuggirono oltre le mura che avevano scalato, sconcertati dalla forza di colei che pregava.

E Chiara ammonì subito coloro che avevano udito la voce di cui ho parlato sopra, dicendo loro con severità: ‘Abbiate cura di non parlare a nessuno di quella voce finché sarò viva, figlie carissime'”.

Image: Saint Clare of Assisi holding a monstrance

I miracoli compiuti in vita da questa prima figlia spirituale di san Francesco furono davvero numerosi. La sua fiducia nel suo Sposo divino era totale e incondizionata. Avendo rinunciato una volta a tutti i beni terreni per amore di Lui, frustrò tenacemente tutti i tentativi, anche da parte di diversi papi benintenzionati, di mitigare la povertà assoluta che lei e le sue sorelle religiose avevano abbracciato così volentieri.[Dopo la morte di San Francesco, avvenuta nel 1226, e fino alla sua morte, avvenuta nel 1253, Chiara continuò ad attenersi ai consigli datile da San Francesco e a guidare l’ordine nel vero spirito del suo fondatore: la rinuncia totale a tutti i beni terreni e un’invincibile fede e fiducia nella Divina Provvidenza.