Festa 5 maggio

Ilario proveniva da una famiglia nobile e patrizia, ricca di mezzi e di influenza, parente stretta di sant’Onorato e fondatore del monastero di Lérins sull’omonima isola del Mediterraneo, monastero tuttora attivo.

Ricco, molto istruito e dotato di capacità eccezionali, Ilario si aspettava una brillante carriera nel mondo. Ma il suo santo parente sente che è chiamato a servire il suo Dio nella vita religiosa e fa del suo meglio per convincerlo a lasciare le cose del mondo.

Dopo una feroce lotta interiore, Ilario decide di vendere il suo patrimonio e di seguire il suo santo mentore a Lérins. Scrive di questa lotta interiore:

“Da una parte, vedevo il Signore che mi chiamava; dall’altra, il mondo che mi offriva le sue seduzioni e i suoi piaceri. Quante volte ho abbracciato e rifiutato, voluto e non voluto la stessa cosa! Ma alla fine Gesù Cristo ha trionfato in me”. E tre giorni dopo che Onorato mi ebbe lasciato, la misericordia di Dio, sollecitata dalle sue preghiere, dominò la mia anima ribelle”

Quando Onorato fu eletto vescovo di Arles nel 426, essendo già anziano, desiderò avere l’assistenza e la compagnia di Ilario, e si recò lui stesso a Lérins per cercare il suo parente.

Alla morte di Onorato, nel 429, Ilario, pur addolorato, fu felice di tornare all’abbazia della sua isola.

Abbazia di Lerins Immagine di: Esby

Aveva iniziato il suo viaggio, quando fu sorpreso dai messaggeri dei cittadini di Arles che lo pregavano di accettare la mitra.

Pur avendo solo ventinove anni, si sottomise, ben preparato al compito dagli anni di vita religiosa e dall’assistenza prestata a Onorato. Pur osservando le austerità della clausura, intraprese il lavoro diocesano con immensa energia.

Noto per la sua gentilezza e carità, è ricordato anche per aver rimproverato pubblicamente un funzionario del governo per aver disonorato la Chiesa. Aiutò a fondare monasteri e rafforzò la disciplina e l’ortodossia della Chiesa attraverso diversi concili. Vendette proprietà della Chiesa per riscattare persone rapite e si dice che abbia compiuto miracoli durante la sua vita.

Sebbene la sua vita sia stata segnata da alcune dispute canoniche con Papa San Leone I, lo stesso Pontefice lo elogiò in una lettera al suo successore, chiamandolo “Ilario di santa memoria”.

Morì il 5 maggio 449, poco prima di compiere cinquant’anni.