Festa 12 settembre

Patrono di Anderlecht, Belgio; contro i cani rabbiosi; contro la rabbia; contro la rabbia; scapoli; epilettici; animali cornuti; lavoratori; protezione di annessi, stalle e capannoni; sacrestani; cavalli da lavoro

Il 12 settembre i cattolici celebrano la festa di San Guy di Anderlecht, un cristiano belga noto come il “Poverello di Anderlecht”. Ricco dell’amore, della generosità e della grazia di Dio, San Guy fu povero di beni materiali per tutta la vita. Lavorò instancabilmente ai lavori più umili e si guadagnò la reputazione di elemosinare, nonostante la sua mancanza dei beni di prima necessità. Sebbene non si sia mai unito a un particolare ordine religioso, molti si recavano da San Guy per avere una direzione spirituale e, attraverso il suo modello, ha avvicinato molti a Cristo.

Chiesa dei Santi Pietro e Guido, Anderlecht, Belgio Facciata esterna e interna della Chiesa dei Santi Pietro e Guido, Anderlecht, Belgio.

Guy nacque ad Anderlecht, in Belgio, un piccolo villaggio fuori Bruxelles. Cresciuto da genitori pii, mostrò una grande devozione al Signore e alla Beata Madre Maria. Durante la sua infanzia, donò tutto ciò che aveva e trascorse le sue giornate visitando i malati e gli anziani del villaggio. Si racconta che quando lavorava nei campi dei suoi genitori, un angelo venne a spingere via l’aratro perché potesse pregare meglio senza essere disturbato. Fin dalla giovinezza desiderò essere annoverato tra il gregge speciale di Cristo – i poveri – per tutta la vita, dedicandosi a una vita di povertà e di servizio a coloro che non avevano nulla.

Pannello dipinto di San Guido di AnderlechtPannello dipinto di San Guido di Anderlecht su un reliquiario ligneo datato 1595.

Come il suo Signore prima di lui, Guy “cresceva in sapienza e statura e in favore di Dio e degli uomini”. (Trascorreva ore in preghiera ogni giorno, recandosi spesso nella chiesa di Nostra Signora a Laeken, appena fuori Bruxelles. Lì mostrò una tale devozione a Maria che il sacerdote lo avvicinò e gli chiese di rimanere a servire la Chiesa. San Guy rimase con gioia nella chiesa, pulendo, spazzando, lucidando gli altari e occupandosi delle necessità più banali durante il giorno, fermandosi solo per fare amicizia e servire coloro che erano poveri e venivano a piedi in chiesa per chiedere aiuto.

Dipinto di San Guy di AnderlechtPittura di San Guy di Anderlecht, di Gaspar de Crayer (1584 – 1669), pittore fiammingo noto per le sue numerose pale d’altare e ritratti della Controriforma.

Dopo una dura giornata di lavoro, trascorreva ogni notte in preghiera e raramente dormiva, ma lo si poteva trovare inginocchiato ai piedi della croce a pregare per i poveri.

Un giorno, un mercante di Bruxelles cercò di approfittarsi di Guy e lo convinse che se avesse guadagnato più soldi, avrebbe potuto aiutare più persone. Vedendo solo il vantaggio di aiutare gli altri, Guy lasciò il suo posto. Tuttavia, la prima nave che trasportava un carico a cui Guy era interessato andò perduta. Resosi conto del suo errore, San Guy tornò umilmente in chiesa solo per trovare il suo posto occupato. [Per sette anni Guy si dedicò a severi atti di penitenza; viaggiò in pellegrinaggio, a piedi, visitando Roma e poi la Terra Santa, tornando in Belgio e facendo da guida ai santuari.

Alla fine, all’età di sessant’anni, Guy tornò ad Anderlecht e morì poco dopo. Durante la morte, una luce dorata brillò intorno a lui e una voce celeste fu udita da molti, proclamando la sua ricompensa eterna in cielo. Fu sepolto ad Anderlecht e molti miracoli furono attribuiti alla sua intercessione sulla sua tomba.


Immagine di testata: Opera grafica di San Guy (Guido) di Anderlecht di Maurice Brocas, Biblioteca Reale del Belgio.