Festa 31 luglio

Íñigo de Loyola nacque nel 1491 nella provincia basca di Guipúzcoa, nel nord della Spagna.

Di nobile famiglia Loyola, da ragazzo fu inviato come paggio al servizio del tesoriere del regno. Qui ebbe accesso alla corte e sviluppò il gusto per tutte le sue forme, comprese le dame.


Vita da soldato

Immagine: Sant'Ignazio di Loyola

Intelligente, dal temperamento focoso e bello, Íñigo, o Ignazio, covava sogni di romanticismo e di conquiste mondane. Era dedito al gioco d’azzardo e non amava la spada, tanto che una volta si mise in guai seri.

All’età di trent’anni lo troviamo soldato a difendere la fortezza di Pamplona contro i francesi. In grande inferiorità numerica, il comandante spagnolo voleva arrendersi, ma Ignazio lo esortò a continuare a combattere. Mentre i combattimenti continuavano, Ignazio si ruppe una gamba a causa di un colpo di cannone. Onorando il suo coraggio, i francesi gli permisero di essere curato nel loro castello di Loyola invece che in prigione.

Dopo aver subito un’operazione senza anestesia, si scoprì che aveva un osso sporgente sotto il ginocchio. Il pensiero di non poter indossare i leggings dimagranti dell’epoca era insopportabile, così i medici tagliarono l’osso, senza anestesia. Nonostante ciò, zoppicava sempre, poiché una gamba rimaneva più corta dell’altra.


Conversione di Sant’Ignazio

Convalescente, chiese dei romanzi romantici, ma gli furono dati gli unici libri da leggere nel castello: una vita di Cristo e una vita di santi. Mentre prendeva in mano i volumi con riluttanza, cominciò a notare che, mentre i pensieri romantici e fantastici lo rendevano inquieto e agitato, questi libri gli davano pace e un senso di reale realizzazione e benessere. Lentamente commosso da ciò che leggeva, si convertì con forza.

Spogliandosi dei suoi abiti e indossando un povero saio, giunse infine alla grotta di Manresa, presso un fiume, dove rimase per dieci mesi. Qui ebbe una potente rivelazione, un’esperienza di Dio così com’è realmente, tanto da vedere tutta la creazione in una nuova luce, un’esperienza che permise a Ignazio di trovare Dio in tutte le cose, una delle caratteristiche centrali della spiritualità gesuita. .

Fu nell’isolamento di Manresa che cominciarono a prendere forma le idee per i suoi famosi Esercizi Spirituali.


Il sacerdozio e la fondazione dei gesuiti

Dopo un viaggio in Terra Santa, il santo vagabondo decise di tornare a scuola per imparare il latino con l’obiettivo di entrare nel sacerdozio. Alla fine si recò all’Università di Parigi dove incontrò diversi giovani che guidò negli Esercizi Spirituali. Due di questi uomini erano Francesco Saverio e Pietro Faber.

Una volta ordinati, lui e il suo gruppo decisero di mettersi a disposizione del Papa a Roma. Insegnarono il catechismo ai bambini, lavorarono negli ospedali e istruirono gli adulti negli Esercizi Spirituali.

Nel settembre del 1540, questo primo nucleo fu approvato da Papa Paolo III come ordine della Compagnia di Gesù, un’istituzione che sarebbe stata determinante per contrastare la Riforma protestante di Martin Lutero. Furono anche attivi nelle missioni e in seguito divennero impareggiabili istruttori accademici dei giovani, oltre a svolgere innumerevoli altri servizi nella Chiesa.

Fin dai primi giorni della sua conversione, a causa di penitenze severe e indiscrete, Sant’Ignazio aveva sviluppato problemi di stomaco che lo tormentarono per il resto della sua vita. Nell’estate del 1556 il suo disturbo si aggravò e la sua salute peggiorò, tanto da fargli pensare che la fine fosse vicina. Ma poco dopo la mezzanotte del 31 luglio, l’ex soldato presentò le armi alla corte celeste.