Il pensiero è un esercizio intellettuale, un processo in cui idee e immagini vengono proiettate ed enunciate nella mente. A seconda dell’obiettivo, i pensieri possono essere classificati come positivi o negativi , questi ultimi sono quelli che si concentrano su una prospettiva sfavorevole o spiacevole.
La capacità di ragionamento ha un impatto sulla vita quotidiana, più precisamente sul comportamento individuale e sul modo in cui viene presentato nella società. [Fin dall’inizio della storia, diverse correnti psicologiche, fisiologiche e persino religiose si sono occupate dell’analisi del pensiero, studiandone le ripercussioni sulla personalità e sul piano collettivo.
Scoprite le conclusioni che circondano il ragionamento negativo, dalla sua definizione e le sue caratteristiche, alle sue ripercussioni, agli esempi e agli esercizi che ne rallentano il processo di sviluppo, poiché non fornisce alcun vantaggio, come invece avviene per il pensiero creativo.
La definizione concettuale di pensiero negativo si riassume in un’immagine, una frase o un’idea che, a prescindere da un’affermazione verbale o mentale, suggerisce una connotazione sfavorevole del contesto in cui si realizza , o della possibile situazione che non si vuole sperimentare. [Tra le caratteristiche che contraddistinguono il processo, spicca la sua contrarietà al pensiero laterale, poiché nella maggior parte dei casi gli individui non sono consapevoli della sua creazione, cioè ha uno sviluppo automatico e involontario.
Secondo diverse pubblicazioni, si stima che gli esseri umani siano in grado di creare circa 60.000 pensieri al giorno, di cui almeno il 95% sono automatici e con particolare somiglianza in giorni consecutivi, di cui circa l’80% sono negativi.
Di fronte a un dato del genere, è comune chiedersi come e perché prevalga questo ragionamento sfavorevole. La risposta non è né unica né assoluta. I fatti dimostrano che i pensieri si basano su una mappa mentale che si combina con i valori, le regole e il significato attribuito alle esperienze. [Nel loro insieme, rappresentano il modo in cui percepiamo il mondo e l’ambiente in cui viviamo ; ecco perché alcune situazioni o esperienze possono essere spiacevoli o stressanti per alcuni, mentre per altri rappresentano solo sfide.
Il processo mentale che le persone con questa forma di ragionamento attraversano si basa sull’imprinting e sulla memoria, cioè sulle tracce emotive, fisiche e mentali lasciate da diverse esperienze. [Allo stesso modo, affermazioni, gesti, frasi e persino “silenzi” ricevuti dalla famiglia, dalla scuola, dagli amici e dalla società entrano in gioco fin dall’infanzia, così come nell’adolescenza e nell’età adulta, con le seguenti fasi:
Ogni pensiero genera nel cervello il rilascio di neurotrasmettitori e ormoni neurologici che hanno effetti sul resto dell’organismo, innescando risposte in base al tipo di sostanza rilasciata.
Da ciò deriva l’importanza del focus del ragionamento nella vita di tutti i giorni; se prevale un percorso verso aspetti spiacevoli o negativi, l’esperienza psico-fisico-emotiva sarà altrettanto negativa, soprattutto se questi vengono ripetuti sotto forma di messaggi nel corso della giornata.
I pensieri negativi disturbano il benessere generale, presentandosi nella testa come idee perniciose senza essere invitati, causando disagio e sabotando il meglio di sé senza la possibilità di controllarli, un processo che porta a situazioni di insicurezza, ansia, rabbia e collera, per citare alcuni esempi.
Sebbene esistano diversi tipi di pensieri o comportamenti negativi che variano da persona a persona, le caratteristiche principali che li definiscono sono elencate di seguito:
Prima di passare agli esempi di pensiero negativo, è utile conoscere alcune opzioni che aiutano a frenare lo sviluppo di pensieri negativi. Tra le tecniche che permettono di uscire dalla pericolosa rete cerebrale e di sostituirla con approcci positivi, spiccano le seguenti:
Le persone che adottano atteggiamenti negativi tendono a sviluppare comportamenti nello stesso contesto, in modo da focalizzare i loro atteggiamenti verso il pessimismo, la sfiducia, la demoralizzazione e lo scoraggiamento, nei casi peggiori, al limite dei pensieri suicidi. Le seguenti frasi sono alcuni chiari esempi di questo tipo di comportamento:
Chi pensa in modo negativo di solito si vittimizza , supponendo che le cose non siano facili solo per lui e che le cose migliori accadano agli altri, dimenticando che ognuno ha il proprio ritmo e il proprio valore, per cui l’unico confronto valido per migliorarsi è quello con se stessi.
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